Il Monte Dei Desideri

Mentre gli altri tre erano presi da altro, Whersa riaprì piano gli occhi e dall'altra parte della fonte intravide uno sguardo familiare, circondato da teli. Erano gli stessi occhi blu del bazar. Appoggiò le mani sulle cosce mentre quello sguardo spariva fra le rocce. A questo punto rimase pochi istanti immobile, quasi stordita, dopodichè balzò in piedi rapida, iniziando a correre << TORNO SUBITO! >>, urlò agli altri e sparì anche lei fra le rocce, corse inseguendo quella figura avvolta da quei teli color terra, che si confondevano con il colore del sentiero, arrivò in un boschetto e si fermò. La figura che stava inseguendo sembrava svanita nel nulla e non una foglia si muoveva, se non lievemente, per via del vento.

In quel boschetto Whersa sembrava aver perso la concezione del tempo e dello spazio " Questa sensazione... ", pensò tra sè " conosco questa magia..." d'un tratto le pareva che ciò che stava cercando si stesse muovendo intorno a lei ad una velocità impercettibile << Cosa stai cercando? >>, una voce le tuonò nella testa "telepatia?!", si chiese. << E' te che sto cercando, dove sei? >>, chiese continuando a girare su se stessa lentamente, osservando tutto dettagliatamente << Dietro di te... >>. Whersa si sentì sfiorare il collo, si voltò di scatto, ma non c'era nessuno. << Smettila di giocare, fatti vedere! >>, urlò scocciata senza ricevere risposta, quindi si mise in posizione di combattimento, aspettò un po' tenendo gli occhi chiusi. Improvvisamente si mosse rapidissimamente, allungando un braccio in avanti e chiudendo la mano. Aveva afferrato un polso. Aprì gli occhi e fissò chi aveva appena afferrato: era lui. << stai rallentando il tempo? >>, gli chiese senza mollare la presa; lui non rispose, ma annuì. << hai distorto pure lo spazio? >>. Ci fu un attimo di silenzio, poi lui alzò lo sguardo distogliendolo da quello di Whersa << Ho solo creato un'illusione, qui non ci raggiungerà nessuno... Non c'era bisogno di esprimere quel desiderio, mi avresti comunque rivisto >>.
Whersa mollò la presa e ridacchiò << Ma io non ho affatto espresso di rivederti, questo è quello che credi tu >>.

Whee guardò Jubie, stava per risponderle ma improvvisamente venne trascinata da un braccio invisibile, al quale non riusciva a porre resistenza e si sentì come in una bolla, non riuscendo più a percepire quello che stava succedendo al di fuori di essa.
<< Basta, non c'è bisogno di tutta questa scena...>>, disse lei scrollando la testa.
<< Sei sempre la stessa piccola Whersa, anche se hai tagliato i capelli, il tuo viso è sempre il solito, dolce e sensibile, come sempre, con questi bellissimi occhi cristallini, apparentemente arrabbiati, ma molto più profondi di quanto non sembri... >>
Il ragazzo le aveva appoggiado due dita sotto al mento, guardandola fisso negli occhi. Whersa, arrabbiata, gli afferrò il telo e glielo tirò, riuscì a scoprirlo solo perchè lui voleva, altrimenti sarebbe riuscito benissimo ad evitare la sua mossa. Così le si parò davanti proprio lui, lo sapeva fin dall'inizio, l'aveva riconosciuto subito da quegli occhi blu.



Whee lo spinse lontano, mentre lui continuava a non reagire e a guardarla dolcemente. Lei strinse forse i pugni e le labbra, poi in preda all'ira mosse velocemente il braccio e la mano sinistra come per dare uno schiaffo all'aria e una lastra di vetro colpì in pieno volto il ragazzo che non reagì minimamente ed incassò il colpo. << Però, sei diventata forte, piccola Whee >> << NON CHIAMARMI COSì! TRADITORE! >>, gli urlò col viso che diventava sempre più rosso.

Il ragazzo scosse la testa tenendo gli occhi chiusi e massaggiandosi la guancia colpita. << Io non ho tradito nessuno, Whee... >>, rispose tranquillo.
Whersa era sempre più arrabbiata << Vorrai dire che non hai fatto niente, Kaito! Non hai fatto niente per salvarli! Eri l'allievo più potente di mio padre, il suo preferito, sei sempre stato anche più brillante di me in certe discipline! Dovevi essere il suo successore, avresti preso il suo posto, e invece hai lasciato che uccidessero tutti quanti senza fare niente, anzi, una cosa l'hai fatta, ti sei dato a gambe! >>
Kaito a questo punto aprì gli occhi, tenendo le braccia conserte e osservando Whee che sembrava sul punto di crollare a piangere. << Non è affatto così, Whee, io non vi ho traditi e, credimi, se avessi potuto fare qualcosa per salvarli l'avrei fatto... >> << Tutte balle! Non hai mosso un dito! >>.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale Kaito si avvicinò alla ragazza, appoggiando una mano sul bracciale che aveva al braccio << Questo come credi di averlo ottenuto? >>, le chiese, tranquillo.
<< Eh? >>, chiese lei, guardandosi il bracciale, poi fissò il ragazzo, quasi stordita. << L'ho trovato a terra... >>, rispose.
Kaito si sedette su un tronco tagliato, tranquillo. << Devi capire che undici anni fa, il giorno dell'attacco, non eravamo pronti a difendere il villaggio. L'attacco è stato a sorpresa e avevano con loro delle protezioni magiche che non ci permettevano di attaccarli. Io e tuo padre abbiamo fatto tutto il possibile, credimi, non sono mai scappato, quando tu mi hai visto fuggire, in realtà stavo andando, sotto richiesta di tuo padre, nel suo studio a prendere quel bracciale, per poterti salvare... Tu eri la sua speranza, non io>>, disse con tono comprensivo. Whersa rimase spiazzata, con il cuore che batteva sempre più velocemente.

Whee rimase un attimo a riflettere, non si era accorta che tutto era tornato alla normalità, ora Kaito non stava usando nessuna magia e non aveva intenzione di fuggire. Whee lo fissò un attimo, scusandosi.
<< Non potevi saperlo, non preoccuparti >>, le rispose Kaito sorridendo. << Dopo essermi accertato che tu stessi bene, andai da tuo nonno a riferire tutto e mi ritirai tra i nostri boschi per eliminare i soldati rimasti in vita usando delle trappole... Ogni tanto ti venivo a spiare, ti ho vista crescere Whee, sai? Però non potevo intromettermi nella tua vita finchè non fossi stata pronta... So che vuoi far rinascere il villaggio e so anche che sei pronta per prenderti le tue responsabilità, come figlia del Mago. Il bracciale per capelli che ti ho regalato è per te, l'ho fatto incidendo sopra un simbolo che forse ricorderai bene... >>, le disse sorridendo ed appoggiandole una mano sulla spalla. Whee abbassò lo sguardo e sorrise, era il loro simbolo segreto che avevano inventato da piccoli, quando erano soliti passare i pomeriggi insieme. A questo punto Kaito si voltò verso gli altri, facendo un leggero inchino << Mi scuso per il disturbo arrecatovi, spero di non avervi spaventati >>.

Whee ridacchiò osservando la scena e Kaito, che la stava osservando, sorrise. Poi si rivolse agli altri. << Beh il mio nome è Kaito e sono un amico d'infanzia di Whersa, nonchè allievo di suo padre. Mi avete visto anche al bazar, ma ero coperto da dei teli, beh, mi vedrete presto, credo... >>, poi si rivolse a Whee, accarezzandole i capelli << Stavi bene con i codini, Whee >>, sussurrò appena all'orecchio, le diede un bacio sulla fronte ed un buffetto sulla guancia. Poi riprese i suoi teli, se li avvolse al viso e al corpo e, facendo un cenno con la mano per salutare, svanì nel nulla. Whee scosse la testa e tornò dai suoi amici, però prima si mise il braccialetto per capelli ad una ciocca, davanti. << Allora, avete espresso il vostro desiderio uhu? >>, chiese ridacchiando, osservando la coppietta xD

Whersa rise come una cretina << Dai Phantom, non arrabbiarti su, tua sorella è fatta così u_u imparerai a conoscerla con il tempo su su >>, ridacchiò e si incamminò lungo il sentiero del boschetto.