CAPITOLO 2 - AGGUATO
<<t-T-Tua moglie??>> Eclipse sgranò gli occhi. Non riusciva nemmeno a pronunciare quelle parole, balbettava. Non perchè provasse qualcosa per il moccioso, come poteva, era solo un bambino arrogante e viziato appena conosciuto. Balbettava perchè quella proposta le era sembrata così ridicola e stupida che, detta da Zelira, assumeva un significato reale e spaventoso. Il ragazzino faceva sul serio. Eclipse non sarebbe mai entrata dentro la "Fortezza degli Orchi" se non avesse deciso di sposare il figlio del
Marchese .
<<che folle richiesta è mai questa? Come pensa che io possa mai accettare una proposta di matrimonio del genere? Questo moccioso è praticamente folle!!>> pensò mentre Zelira continuava a guardarla con i suoi occhi verde ceruleo. Improvvisamente Eclipse arrossì e spostò il suo sguardo lontano dal viso del ragazzino. Quegli occhi la mettevano in soggezione, ma c'era dell'altro. Non sapeva cosa fosse, ma dentro di lei stava iniziando a provare qualcosa di strano. Scacciò quei pensieri e decise che era il momento di fare qualche domanda a Zelira, voleva vederci più chiaro su tutta quella faccenda senza senso.
<<senti, s->> le risultava ancora difficile pronunciare quella maledetta parola <<...s-sire...>> deglutì profondamente <<ho bisogno di chiarimenti. Mi hai trovato distesa su una spiaggia, mi hai svegliata dicendomi che non potevo farmi vedere da "quelle persone". Poi ti presenti come il figlio del grande Marchese di Zulenho e infine mi proponi di diventare tua moglie? Tutto questo non ha nessun senso>>.
Zelira sorrise di nuovo. I suoi denti bianchissimi risaltavano su quel viso lentigginoso e i suoi capelli rossicci non facevano altro che accentuare il tutto. Quel sorriso la inquietava, lo ammetteva. Il ragazzino iniziò a dissolvere a poco a poco le ombre sui dubbi di Eclipse: <<il nostro incontro è stato una pura e semplice coincidenza, davvero. Stavo vagando come al mio solito nella parte bassa della città, la parte più pericolosa>> Era vero. La parte bassa di Wyrlum era piena di malviventi di ogni genere, da comuni ladruncoli a pericolosissimi serial killer. Un bambino non sarebbe sopravvissuto un attimo in quel posto, tanto meno il presunto figlio di un marchese.<<ci vado spesso lì, in un certo senso è divertente vedere le persone ammazzarsi a vicenda, sai? Inoltre, l'ebrezza e il brivido di non farsi scoprire, la paura che ti assale ad ogni angolo...>> si fermò e guardò il cielo <<sembra tanto di essere all'interno di un videogioco. E' un'emozione indescrivibile!>>.
I suoi occhi facevano trasparire la vera essenza di Zelira. Non era un ragazzo comune, affatto. Non si divertiva come gli altri ragazzi della sua età. Nei suoi occhi splendeva la scintilla di uno psicopatico.
<<oggi purtroppo mi hanno visto e forse anche riconosciuto. Quando ti ho incontrata stavo scappando con tutte le mie forze e poi beh, il resto lo sai>> concluse, dando le spalle alla ragazza e continuando a camminare verso la fortezza.
<<ehi aspetta!>> lo interruppe Eclipse <<non mi hai ancora detto chi sono le fantomatiche persone dalle quali non mi dovrei far vedere!>>
Zelira si fermò di nuovo. <<ah, quelle. Sono coloro che mi stavano seguendo. Brutta gente, molto di più delle altre. Hanno formato un gruppo ribelle chiamato "SunSpear", e credono di poter rovesciare l'intero sistema organizzativo di Zulenho, o almeno questa è la loro stupida intenzione>> agitò le mani e iniziò a toccarsi i capelli <<mio padre ha diramato ordine di ucciderli a vista, ma si moltiplicano a vista d'occhio. Ogni giorno sono sempre di più. Sempre più persone infatti si uniscono alla loro causa per creare un mondo migliore, un mondo libero, dicono! Baggianate, se lo chiedi a me>>.
<<baggianate, certo>> pensò Eclipse <<questo è quello che pensi tu, perchè sei vissuto in un mondo diverso da quello del popolo. Un mondo in cui hai tutto pronto, e sei sempre servito e riverito. Ma fuori da quella fortezza inespugnabile tutto è diverso. Eppure, questo moccioso dovrebbe essersi reso conto di ciò, visto le sue scorribande nel città bassa>>. Ma questo Eclipse non lo disse. Non poteva perdere il suo unico biglietto d'entrata per la fortezza.
<<i "SunSpear" sono facilmente riconoscibili una volta individuato il loro marchio. Tutte le reclute posseggono infatti un tatuaggio, una lancia argentata avvolta dalle fiamme di un sole splendente, in un punto a scelta del loro corpo. Ed essi sono così fieri di questo simbolo, del loro fisico e della loro bellezza, che spesso e volentieri vanno in giro mezzi nudi, a torso nudo e pantaloncini corti, rendendo la loro appartenza chiara fin da subito. Proprio per questo, ne ammazziamo a centinaia ogni giorno>>. Lo disse con un certo gusto e con uno sguardo maligno negli occhi <<il problema è che più ne uccidiamo, più ne troviamo per strada il giorno dopo. Sembra che ogni nostra uccisione porta sempre più persone ad unirsi al loro stupido gruppo ribelle, è assurdo!>> sputò a terra e si incamminò di nuovo verso la sua dimora.
Eclipse era sempre più sbigottita e inquietata da quel ragazzino. Faceva sul serio. Tutto ciò che diceva lo credeva veramente. Non era solo una recita o qualcosa del genere. Quel ragazzo non era affatto normale. In ogni caso lei sapeva che tutte le speranze dei SunSpear erano vane. Era impossibile rovesciare il governo del Marchese di Zulenho. I suoi stati sentinella erano ovunque, così come le sue piccole spie. Il Sistema era a conoscenza di tutto ciò che accadeva nel suo territorio: ovunque e in qualunque momento. E anche se fossero riusciti ad attuare un vero e proprio colpo di stato, a poco sarebbe servito, visto che l'"Eclissi del Cuore" avrebbe comunque distrutto e ucciso tutti gli essere viventi dalla faccia del pianeta. Per quanto riguarda Zelira, avrebbe dovuto sopportarlo fino al momento in cui non sarebbe riuscita ad ottenere le informazioni che le necessitavano. Dopodichè se ne sarebbe andata via. Ma restava il problema del matrimonio. Non sarebbe entrata nella inespugnabile "Fortezza degli Orchi" se non avesse deciso di diventare sua moglie. Come fare?
Ancora una volta i pensieri di Eclipse furono interrotti bruscamente. Dalle ombre di uno stretto vicolo uscì fuori una figura losca, con pochi stracci addosso. Senza nemmeno dare il tempo a nessuo di realizzare chi fosse, essa sguainò un pugnale e si lanciò dritto verso il ragazzino. Aveva intenzione di ucciderlo. Quello che successe dopo fu inaspettato e veloce. L'uomo fu semplicemente raggiunto alla gola da una freccia, che lo uccise sul colpo. Cecchini, ovunque. Il cadavere fu subito portato via, sotto gli occhi attoniti dei cittadini. Sul braccio della vittima si poteva benissimo intravedere il tatuaggio dei SunSpear.
Ho in mente così tante idee, ma non so scrivere , ahah xD
Comunque per adesso non si è ancora entrati nella storia vera e propria. Bisogna prima raggiungere la fortezza, incontrare i saggi e poi succede qualcosina e si parte :O XD