°Real Emotion New Generation° ~ where games meet fun and kawaii

Missione: Dalle Ceneri di un Nuovo Mondo

« Older   Newer »
  Share  
Kyactus
view post Posted on 27/12/2014, 18:41     +1   -1




All'interno della palla di neve, all'interno della narice di un naso gigante, un Kyactus si rinfrescava beatamente. Dopo pochi secondi, la palla di neve era scomparsa, sciolta e assorbita per sempre dalla pianta grassa, che l'avrebbe espulsa solamente quando avrebbe fatto nuovamente pipì. O con il sudore. Adesso il giallo cacca era sparito dalla sua pelle, e il suo colore era diventato di un candido bianco. Ma il cambiamento di colore non era stato l'unico effetto dell'assorbimento. Infatti, la piantina notò con piacere che anche le sue dimensioni erano incrementate a vista d'occhio, e ora si ritrovava ad essere incastrato nella radice del naso, con la faccia rivolta verso la Sharmana.
"MIA DOLCE WHERSA", gridò il cactus, anche se il suo appariva alle orecchie della gente più un grido da maniaco pervertito che da piantina amichevole... in qualuque modo una piantina possa essere definita amichevole. La faccia da ebete con le lacrime agli occhi di certo non aiutava. In quel grido di disperazione, aiuto, felicità e perversione, l'unica cosa che il Kyactus potè notare fu che la sua amica continuava a creare altro ghiaccio verso di lui.
"Perché stai generando altro ghiaccio!?" e nel frattempo il suo corpo continuava sempre di più ad assorbire acqua, diventando adesso di uno strano colore turchese. "Ah, capisco il tuo piano" continuò a parlare, convinto che qualcuno lo stesse ascoltando. "Sei geniale!" e si adoperò per aumentare la frequenza di assoribimento dei liquidi. non pensando che, se il naso fosse esploso, lui sarebbe esploso con il naso.
O meglio, non lo pensò, in principio. Poi, come d'incanto, una lampadina si accese sopra la sua testa, la sua espressione cambiò, e con gli occhi sgranati, e la bocca spalancata, gridò.
Poi il naso starnutì, ed esplose. Il Kyactus fu spedito in orbita, roteando alla velocità della luce.
Dopo un po', riuscì finalmente a tornare sulla terraferma, cadendo e spiaccicandosi, nello stesso istante in cui anche una mela e una piuma toccarono il suolo.
"Stai travisando le mie parole" Galileo disse al Kyactus.
"Stai zitto", rispose fermamente la piantina. Poi aprì gli occhi, Galileo sparì, e vide davanti a sè Whersa e il ragazzo dai capelli neri. Nelle mani teneva della cenere. Una cenere che emanava magia da ogni suo granello. Una magia che non era nè bianca nè nera. Nè rossa, nè blu. E nemmeno verde. Ma di quale magia si trattasse, nessuno dei tre riuscirono ad affermarlo con certezza. Il Kyactus fece per buttarla quando dai boschi uscirono una decina di guerrieri armati di lance e scudi, che prontamente circondarono i tre eroi. I quali si accorsero che nessuno di loro (dei guerrieri) aveva i nasi.
Uno di loro si avvicinò al gruppo, deponendo le armi. e disse: "Dovete venire con noi, ma non fate domande. Avrete le risposte che cercate a tempo debito". Con un gesto annunciò alle guardie di scortarli a destinazione.
 
Top
view post Posted on 27/12/2014, 19:18     +1   -1

Contadino

Group:
Member
Posts:
128
Reputation:
0
Location:
Dalle sabbie del tempo

Status:


Akyra, rimasto a bocca aperta, non ebbe il tempo di pensare a qualcosa di razionale, dopo la marea di assurdità che aveva appena visto, sentito e toccato con mano.
Con la bocca ancora aperta, diresse lo sguardo verso i guerrieri della foresta che stavano per avvicinarsi, con l'intenzione di scortarli da qualche parte.
Akyra li fermò con la mano: "Momento momento momento....momento, io non mi muovo di un centimetro finchè VOI non mi spiegate cos'era quel naso gigante, chi siete e perchè non avete i nasi!"

Il guerriero disarmato si fece avanti: "Noi siamo la tribù dei piedi profumati e i nostri acerrimi nemici, della tribù dei nasi, ci hanno privati del nostro preziosissimo senso. Un senso che abbiamo imparato ad affinare nei secoli, grazie all'eredità donataci dai nostri avi"
prese un attimo di respiro dalla bocca, sembrando un pesce palla...
"come potete vedere ci hanno afflitto una terribile maledizione, non possiamo più sentire i profumi di questa terra e con essi, ci è stato privato il potere di venerare il nostro dio."
Essendo visibilmente affaticato dal discorso, uno dei suoi compagni si fece avanti e continuò, lasciando il tempo all'altro di poter respirare.
n.2: "e cosa ancor peggiore, la tribù dei nasi ora è diventata potentissima, come avete potuto vedere!"
fece capolino il n.3: "la tribù dei nasi ha sempre agito in modo losco! Erano invidiosi della nostra abilità e ci hanno fatto un maleficio per rubarcela!"

Akyra: "Ok, credo d'aver ascoltato sin troppo, voi siete pazzi e tutto questo non ha senso!"
Akyra si fece avanti tutto emozionato e disse "Ci sto!"
Poi si voltò, rivolgendosi a Kyactus: "che ne dici?! Dobbiamo ancora salvare il nipotino del nonnetto, altrimenti...brr" nel finire la frase un brivido trapassò il suo corpo.
 
Top
view post Posted on 27/12/2014, 19:46     +1   -1
Avatar

снєяяу вℓσѕѕσм Fℓà ♥

Group:
Ascendente Buono
Posts:
19,076
Reputation:
+4
Location:
Una tazzina di tè ~ Bikanel

Status:


La ragazza coperta di fango rimase impassibile, in realtà si stava facendo più che altro i fatti suoi e desiderava tanto farsi un bel bagno caldo e magari anche profumato. Si sentiva sporca e puzzolente (e purtroppo lo era), ma il fatto che i soldati comparsi dal nulla non avessero un naso la rasserenava. "Non saranno ciechi, ma almeno non sentono la puzza che sento io. Credo di essere un ammasso di batteri e schifezze", pensò, roteando gli occhi mentre quei tipi snasati (lol) non facevano altro che blaterare e rischiare di soffocarsi.
«Beh, sì, la vostra storia è davvero toccante. Visto che i vostri piedi DOVREBBERO profumare, avete mica un posto dove lavarsi, lì dove ci vorreste portare? Perchè nel caso verrei volentieri», affermò la ragazza, con veramente poco tatto.
«Una volta che sarò pulita potrò darvi un minimo di attenzione e vedere se posso fare qualcosa per voi. Questa storia dei nasi è piuttosto inquietante e sinceramente non vorrei ritrovarmi di fronte un altro coso come... Beh, sì, come quello di prima», disse, rabbrividendo.
Si voltò verso la piantina ed il ragazzo schizzato (il quale le sembrò piuttosto eccitato all'idea di aiutare quegli svitati senza naso). La piantina le sembrava familiare, ma non riusciva a ricordarsi il perchè. Tentò di scavare un attimo nella sua mente, ma le venne una fitta improvvisa alla testa ed un rivolino di sangue le uscì dal naso.
Amnesia. Non le era ancora passata. Sospettava fosse qualcosa di momentaneo, ma non riusciva proprio a ricordare nulla.
Portò una mano al naso e si asciugò il sangue colato.
«Quindi? Che stiamo aspettando?», intimò, «Ah, per quanto riguarda il bambino... Io gli avevo detto di tornarsene a casa, ma si sa come sono fatti i bambini... si sa anche che sono "infrangibili", starà sicuramente benissimo. Sarà sulla cima di qualche albero... o di casa sua!»
 
Web Contacts  Top
Kyactus
view post Posted on 27/12/2014, 21:11     +1   -1




Il ragazzo dai capelli neri era entusiasta da quella tribù e dalla loro storia. Il Kyactus, ancora celeste, era invece abbastanza seccato. Aveva assorbito fin troppi liquidi, e non riusciva più a contenere la pipì, ma si autoconvise che per sembrare maturo e forte non poteva di certo farla davanti a tutti. Decise dunque di attendere la fine di quella bizzarra serie di eventi, sperando non si sarebbe prolungata troppo. Accantonò l'impellente bisogno di urinare dalla mente, e si ricordò di Whersa. Notò che non aveva battuto ciglio per la sua presenza in quel luogo, per cui gli venne da pensare che, in qualche modo, potesse aver perso la memoria. Era già solo in un mondo gigantesco, non voleva che la sua unica amica non si ricordasse di lui. Doveva far qualcosa per farle recuperare la memoria.
Allo stesso tempo, c'era l'altro ragazzo. Quello che lo aveva chiamato per nome e che lo trattava come se fossero amici da un'eternità.
"Ma tutta questa confidenza?" pensò, anche se lo stata dicendo ancora a voce alta, senza accorgersene.
Eppure sentiva di conoscerlo in qualche modo. Ma fin dal suo arrivo a Zulenho, non ha mai avuto amici con i capelli neri. Destiny? No, lui aveva i capelli bianchi. Ghost? Era uno scheletro senza cervello. Si chiese se fosse definitivamente morto. Poi Nero, l'ultimo arrivato, gli pareva si chiamasse così. Ma no, non era nemmeno lui. Immagini sfocate di Noeren gli apparvero in mente, ma non riuscì a ricordarsi il suo volto.
Adesso era di fronte ad un bivio. Avrebbe scoperto prima l'identità del misterioso ragazzo, oppure sarebbe andato ad aiutare la sua amica?
La scelta era ovvia. Sarebbe andato sul sicuro. Per cui, si incamminò verso la Sharmana. Ma fu strattonato e scaraventato via da una guardia, che si avvicinò a Whersa.
"Mia dolce lady, vorrei possedere la cavità nasale per poter odorare il Vostro bellissimo corpo in codesto momento" e si inginocchiò di fronte a lei, prendendole la mano, e baciandogliela. "Aaaah", gridò, "siano maledetti i nasi quando ci privarono del nostro dolce e umile olfatto!! Che significato ha codesta vita nostra, adesso? Quale!", e lasciandole la mano, si accasciò a terra, rannicchiandosi, a piangere.
Un'altra guardia si avvicinò a Whersa. "'Aggià scusà le fratè mio, servaggia. Chistu è 'nu cosu fitusu. Fici 'i tuttu pi' beccar a 'na femmina, e non fu mai graziat. Malediciam ie nasi pi' chistu e pi' molte atri cosi!" e le porse la mano, per presentarsi. "Ieu sugnu Aquilino, e chistu è mio frati Appuntito. Venna cu noi, la preiamo. Aggià birogn o' vostr aiut!"
Si levò una voce. "Finiamola con queste sceneggiate! E' il comandante Rincagnato che ve lo comanda!". Proveniva da un guerriero massiccio, ben più piazzato degli altri, e ben più armato. "Adesso il comandante vi porterà tutti dal nostro saggio capo. Il comandante vi scorterà" e indicò se stesso, per far capire al gruppo che si trattava di lui.
"Il capo è saggio. Forte. Celestiale, il suo nome. Prego voi di mantenere rispetto. Il comandante così non vi ucciderà! E Lei una promozione mi darà!", e fece avanzare l'allegra compagnia.
 
Top
view post Posted on 27/12/2014, 22:48     +1   -1

Contadino

Group:
Member
Posts:
128
Reputation:
0
Location:
Dalle sabbie del tempo

Status:


Akyra, negli ultimi momenti, era stato così occupato a pensare al naso e al discorso della tribù che non si era nemmeno accorto della presenza di Whersa, credendo davvero d'aver visto un gatto.
Subito dopo essersi riferito al Kyactus, vide che uno dei guerrieri stava spudoratamente flirtando con il gatto, quando vide la scena, si accorse che questi non era un gatto, bensì una ragazza, ricoperta di fango e puzzolente.
Preso dalla curiosità, iniziò a fissarla per un po', sempre più convinto d'averla già vista, ma quando? Non riusciva a ricordare, eppure era fermamente convinto d'aver qualcosa in comune con lei.
Si avvicinò lentamente per osservarla meglio e vide, tra il fango, il vero colore dei suoi capelli, proprio quando era ad un passo dalla risposta, lei lo interruppe chiedendo
Whersa: «Quindi? Che stiamo aspettando?»,

Akyra rifletté un attimo e si ricordò che aveva promesso all'anziano di salvare il suo nipote e in seguito all'affermazione della ragazza, sì sentì sollevato nel sapere che aveva ancora un'opportunità per sdebitarsi col vecchio.
Immediatamente si ricordò del cactus ma proprio mentre stava per andare da lui 5 enormi nasi caddero dal cielo, spezzando tutti gli alberi circostanti.
Il comandante imbracciò la sua lancia ed ordinò ad alcuni dei suoi compagni di portare via i 3 eroi, altri rimasero ad aiutarlo.
Comandante: "Dovete raggiungere il villaggio prima che sia troppo tardi, forse voi potrete spezzare la maledizione e salvarci da morte certa!"
Non ebbe il tempo di girarsi che un ammasso di muco giallognolo lo inghiottì.

I guerrieri intanto, seguendo gli ordini, stavano trasportando di corsa i 3, uno di loro, con non poca fatica, disse:
"non" *respiro "..vi" *respiro più affannoso "preoccupate"
un altro guerriero proseguì "il nostro....comandante...è un osso duro!" e nello sforzo cadde stramazzato al suolo, boccheggiando come un pesce fuor d'acqua.

Akyra: "dubito che voi siate in grado di combattere, se nemmeno riuscite a correre.." disse, aiutando il guerriero ad alzarsi e riprendendo la corsa.
Guerriero: "grazie...villaggio...vicino"
 
Top
view post Posted on 28/12/2014, 01:18     +1   -1
Avatar

снєяяу вℓσѕѕσм Fℓà ♥

Group:
Ascendente Buono
Posts:
19,076
Reputation:
+4
Location:
Una tazzina di tè ~ Bikanel

Status:


La ragazza, felice di poter finalmente raggiungere un posto in cui lavarsi, seguì subito i guerrieri snasati, capitanati da quello strano scimmione che dava l'idea di essere tutto muscoli e niente cervello. Non fece in tempo a fare un passo in avanti che un gruppo di nasi balzò giù dal cielo.
"Ecco, ci mancavano altri nasi! Beh, puzzo talmente tanto che anche solo una piccola annusata li stenderebbe subito", pensò, inarcando un sopracciglio. Non ebbe nemmeno il tempo di pensare o fare altro che fu caricata stile sacco di patate sulla spalla di uno dei guerrieri snasati.
«EHI! CHI TI HA DATO IL PERMESSO?! METTIMI GIU'! SUBITO!». La giovane iniziò a dimenarsi a più non posso.
Il tizio non se lo fece ripetere due volte, subito la lasciò andare e continuò a correre dietro i suoi compagni, con la ragazza infangata che gli stava a fianco.
«Accadono spesso queste cose?», chiese allo snasato che l'aveva presa in spalla poco prima.
«Di questi tempi, più del dovuto!», rispose quello.
"Ma che razza di risposta è?!", si chiese la ragazza.
«PRESTO! PRESTO! PER DI QUA!», sbraitò uno dei guerrieri, agitando esageratamente un braccio per indicare la strada.
Si infilarono in un sentiero all'inizio del quale vi era un cartello con su scritto "Villaggio della Tribù dei Piedi Profumati" con lettere arricciate e qualche fiorellino disegnato qua e là, ed una grossa freccia rossa che indicava la direzione da seguire. Sotto al cartello ne era stato aggiunto un altro che ritraeva un grosso naso con le gambe ed un divieto rosso appiccicato sopra.
La ragazza puzzolente non ne poteva più. Voleva lavarsi e subito. Durante la corsa iniziò a scrostarsi un po' di fango dal viso.
I nasi non sembravano averli seguiti, ma si sa che quelli sanno essere davvero imprevedibili!
«Li abbiamo seminati?», chiese infine la ragazza ad uno dei guerrieri.
 
Web Contacts  Top
Kyactus
view post Posted on 28/12/2014, 21:05     +1   -1




La quiete durò effettivamente molto poco. 5 nasi piombarono dal cielo a completare il lavoro lasciato in sospeso dal loro fratello. Fortunatamente grazie ai guerrieri della tribù dei nasi profumati... ma a chi la voglio dare a bere, grazie ai nostri eroi, fu possibile contare sulle dita di una mano le vittime del nauseabondo e molesto attacco dei nasi.
Finita la fuga, si ritrovarono all'interno di una radura nel bosco che aveva qualcosa di magico. Non poteva essere vista dall'esterno, e ogni cosa al suo interno profumava di lavanda e betulla. Inoltre, la barriera magica che proteggeva (e nascondeva) quel luogo disinfettava e rendeva candidi e puliti tutti coloro che la attraversavano. Per questo motivo, il Kyactus tornò del suo colore verde e delle sue dimensioni originarie, e anche Whersa tornò ad essere pulita come una volta. Una doccia ogni tanto potrebbe anche farsela.

"Qui non attaccheranno noi", dissei il Comandante Rincagnato. "La barriera magica è. Molto profumata. Nasi invece raffreddati, e batteri sono loro vita. Adesso andiamo, Celestiale aspetta voi", e ponendo la lancia trasversalmente, mettendosi dietro al gruppo, iniziò a spingere i tre prepotentemente verso la capanna più grande del villaggio.
Era un villaggio di piccole dimensioni, tutti gli abitanti erano seminudi e indossavano solo indumenti fatti di canapa, foglie e fiori. Non esisteva nulla come il mattone o il cemento o il ferro in quel luogo. Perfino le loro armi erano fatte di legno, pur essendo resistenti e affilatissime come il metallo. La capanna del capo-villaggio si ergeva proprio al centro del villaggio, e da essa veniva emanato un gigantesco fascio di luce bianco, che si congiungeva ad altri quattro fasci provenienti dai quattro angoli del villaggio, e tutti insieme collidevano in un unico raggio che puntava al cielo, e probabilmente formava l'intera barriera magica profumata.

Al pensiero di tutto quel profumo, il Kyactus si chiese cosa sarebbe successo se avesse tirato una puzzetta. Morto dalla curiosità, la piantina fece una piccola scorreggia, e notò entusiasta che essa si trasformò magicamente in tantissimi fiori di mille colori.
"Dal letame nascono i fiori, è proprio vero" pensò.

Entrarono nella capanna, sempre scortati da Rincagnato. Ciò che videro all'interno stupì ognuno di loro. Un gigantesco cristallo bianco occupava il 50% della sala, e giusto a ridosso di esso era stato costruito un grande trono in fiori, sul quale sedeva Celestiale, prima del suo nome, e grande fioraia eccelsa. Era il capo del villaggio.
Ma una cosa in particolare stupì i tre. E non furono i fiori che continuavano a uscire dal di dietro della piantina. E nemmeno gli inquietanti personaggi che, ai lati della stanza, pregavano la statua di un Dio che si odorava le ascelle. No, ciò che stupì loro fu che la donna davanti a loro, vestita di una sgarciante tunica color indaco che emanava una potentissima luce, possedeva effettivamente ancora un naso.
 
Top
view post Posted on 28/12/2014, 22:19     +1   -1

Contadino

Group:
Member
Posts:
128
Reputation:
0
Location:
Dalle sabbie del tempo

Status:


Camminando all'interno del villaggio, Akyra notò che dal cactulo della piantina stava fuoriuscendo uno sciame di fiori, allungò il braccio per coglierne alcuni e li guardò con aria sospettosa, un po' schifato al pensiero che il Kyactus avesse un tale potere, stava per tenderne uno al cactus, pronto a chiedere spiegazioni, quando arrivarono finalmente nella capanna del grande capo.

Giunti al cospetto del grande capo della tribù dei piedi profumati, i 3 furono stupiti dalla presenza di una donna col naso.
Il capo tribù si alzò dal suo fiorito trono, prese una vistosa boccata d'aria ed alzando le braccia gridò:
"Siete i benvenuti nel nostro villaggio! Mi è giunta notizia delle vostre gesta, avete avuto il coraggio di affrontare, da soli, il grande naso venuto dal cielo!"
*riprese fiato*
"permettetemi di presentarvi lady hora dura, del villaggio dei padiglioni fini, nostra alleata comune nella lotta contro la tribù dei nasi!"
Questa, graziosamente, si fece avanti

Lady Hora Dura: "Benvenuti ragazzi!" disse urlando come se fosse una pescivendola del mercato
"mi è giunta voce delle vostre azioni!" continuò, perforando le orecchie dei presenti
"Qua nel bosco di prompom, voi soli, siete riusciti a sbaragliare uno di quei furfanti!! Nemmeno le nostre forze congiunte sono riuscite anche solo a scalfirli, abbiamo subito molte perdite.."
e dicendolo abbassò lo sguardo
"ma forse la profezia sta per avverarsi" e rialzò lo sguardo, piena di energia
Lady: "..e noi tutti potremo avere indietro i nostri poteri!!
Ma ditemi, qual è il vostro nome, miei eroi?"

Akyra la guardò curioso e le rispose con una domanda "cosa intende dire per i "nostri" poteri? Lei ha ancora il naso!"
Attese qualche secondo aspettando una risposta ma questa non arrivò, allora si guardò attorno cercando una risposta da uno dei presenti ma nessuno si permise di intromettersi, nemmeno il grande capo tribù si fece avanti.
Akyra: "Lady Hora Dura?" ripetè 2 volte, alzando il volume della propria voce, poi incrociò il suo sguardo.
Lady Hora Dura, come un robottino a cui sono state riattaccate le batterie: "Eccellente dunque!! Permettetemi di illustrarvi il nostro piano d'attacco!"

E fu così che, colma di felicità, prese una pergamena che si trovava ai piedi del trono e la distese su di un tavolo nelle vicinanze.
Lady, urlando a perdifiato: "Questa è la mappa della foresta!"
fece cenno con la mano, ai 3 eroi, di avvicinarsi.
Hora Dura: "Questo è il villaggio dei piedi profumati!!" affermò, indicando un piede stilizzato nel mezzo della foresta
"e qua in parte si trova la landa dei batteri!" puntò l'indice su una macchiolina nera ai lati della cartina su cui vi era disegnato un teschio.
"Questo è il quartiere generale della tribù dei nasi! Si sono insediati qua dopo aver lanciato la maledizione.."
e dicendolo abbassò di nuovo lo sguardo, e diventò ancora più triste di prima.
"La loro base è circondata da uno spesso muro gelatinoso, abbiamo provato più volte a sfondarlo ma pare essere impenetrabile! Durante la nostra ritirata abbiamo intravisto qualcosa, sembravano delle catapulte, dev'essere così che ci attaccano dal cielo!"
"Se solo ripenso a..." e di nuovo caddè in depressione, rannicchiandosi in un angolino.

Fu allora che il grande capo della tribù decise di continuare il discorso.
 
Top
view post Posted on 29/12/2014, 00:47     +1   -1
Avatar

снєяяу вℓσѕѕσм Fℓà ♥

Group:
Ascendente Buono
Posts:
19,076
Reputation:
+4
Location:
Una tazzina di tè ~ Bikanel

Status:


Quando il gruppo oltrepassò la barriera magica che proteggeva il villaggio della tribù dei piedi profumati, la ragazza si ritrovò improvvisamente pulita e profumata. Il fango ed il muco erano spariti nel nulla. In quel posto c'era qualcosa di strano. Qualcosa di veramente strano.
Mentre i tre venivano scortati verso la capanna centrale, la giovane si fermò un attimo ad osservare il posto. Non era un villaggio molto grande e la gente sembrava vivere in condizioni piuttosto precarie. Quando si voltò, gli altri stavano per raggiungere l'ingresso della capanna centrale. La ragazza fece per seguirli quando si accorse che sul terreno vi era una scia di tanti bei fiori colorati che portavano dritto dritto alla capanna verso cui si stava dirigendo.
"Ma che bei fiori!", pensò. Qualcosa in lei non stava funzionando al cento per cento. Forse quella cosa era il cervello.
Ne raccolse più che poté, mentre seguiva gli altri due e lo scimmione rimbecillito senza naso.
Con espressione da ebete e piuttosto soddisfatta entrò nella capanna, tenendo i fiori stretti al petto. Era proprio un bel mazzetto e avevano un che di insolito, ma la ragazza non sapeva dire cosa.
Qualcosa la turbava, si sentiva un po' strana. Pareva le mancasse qualcosa, oltre alla memoria che ancora non le era tornata affatto.
Dentro la capanna vide un enorme cristallo che subito richiamò la sua attenzione, una donna NASATA e della gente non molto normale (secondo la ragazza, probabilmente facevano abuso di anfetamine e marijuana) che pregava un'insolita statua.
La donna col naso presentò loro una strana tipa che sembrava avere problemi di udito, nonostante il nome della sua tribù.
La giovane strabuzzò gli occhi. Ogni grido (perchè non erano parole!) che usciva da quella bocca la stordiva sempre di più. Decise di non darle più attenzione e si avvicinò agli snasati che adoravano quella strana statua con raffigurato un Dio che si annusava l'ascella.
"Hanno raffigurato solo il prima...", pensò, "Dopotutto questi tipi hanno i piedi profumati, ma le ascelle... Beh, non è scontato".
Il suo sguardo, infine, incrociò il cristallo. Emanava una luce così bella e rilassante. Si sentiva attratta paurosamente da quel candido bagliore.
La pescivendola fece avvicinare i tre per mostrare loro il suo piano d'azione. Stava ancora sbraitando, indicando dei punti su di una cartina palesemente disegnata da un bambino di dieci anni (beh, un bambino abbastanza dotato, ma non troppo) quando la giovane si voltò nuovamente a guardare il cristallo. Si avvicinò piano, dopodichè spiccò un salto felino e si avvinghiò attorno ad esso, come un koala attorno ad un albero. Nell'atto, il mazzo di fiori si scompose e tanti fiorellini colorati volarono in aria, ricadendo sul pavimento della capanna.
Fu allora che il capo villaggio aprì di nuovo bocca.
«Signorina! Scenda subito da quel cristallo! Se la barriera viene distrutta, niente potrà impedire ai batteri di entrare nel nostro villaggio, e allora la tribù dei nasi sarà in grado di attaccarci!». Poi la prese per un braccio ed iniziò a tirarla. Anche altri snasati accorsero per cercare di liberare il cristallo dalle grinfie della ragazza koala (ex fangosa).
La ragazza non voleva mollare la presa e soffiava a tutti quelli che le si avvicinavano. Ad un certo punto riuscì a tornare (in parte) in sè e mollò la presa, cadendo a terra come una pera cotta.
La capo tribù, a quel punto, si ricompose e continuò il suo discorso.
«Come diceva la nostra Lady Hora Dura, è probabile che ci attacchino usando quelle famose catapulte. Quelle romane, avete presente? Quelle con il mega cucchiaio! Quelle che scattano all'improvviso! Quelle... Beh, avete capito. Quindi, abbiamo scoperto che i Nasi non sanno volare, bensì vengono lanciati in aria!». E fece una breve pausa, come per enfatizzare la straordinaria scoperta; nel frattempo riprese fiato.
«Rimane il problema del buttare giù il muro gelatinoso. Avete idee? Abbiamo provato a mandare in esplorazione alcuni dei nostri alleati. E' stato usato di tutto. Dai mucolitici agli oli essenziali, ma il muro non è stato scalfito nemmeno un po'. Senza contare che alcuni dei nostri hanno perso la vita - ed il naso - nel tentativo...»
Durante il discorso della capo tribù, la ragazza koala si era rimessa in piedi ed adesso si trovava proprio di fronte alla nasata in questione, a un paio di passi da lei. La fissava dritta negli occhi.
Non appena la nasata ebbe finito di parlare, la giovane allungò il braccio verso il viso della nasata e le toccò il naso con l'indice.
*POP*
«Ma è vero?», chiese con nonchalance.
 
Web Contacts  Top
Kyactus
view post Posted on 29/12/2014, 13:21     +1   -1




La piantina dovette assistere alla sciagurata e brutta figura della sua amica, che, come se avesse qualche rotella fuori posto nel cervello, si comportava come un Koala in preda ad attacchi spasmodici.
"Mi ricordavo fosse un po' stupida... ma così tanto?" pensò di pensare, ma anche per quest'ennesima volta, lo stava dicendo ad alta voce di fronte a tutti i presenti. Era un vizio più forte di lui. Come un cleptomane che ruba gli assorbenti al supermercato, e colto nel fatto, si giustificherà di non aver rubato un bel nulla.

Ad incrementare le stramberie delle ultime ore, la lady Celeste introdusse ai nostri eroi un'altra persona. Era la Lady Hora Dura, del villaggio dei Padiglioni Fini. Sbraitando, proponeva un piano di azione per sconfiggere i malvagi nasi. Il cactus notò che la maggior parte delle persone all'interno della capanna erano disturbate dalla voce alta della lady pescivendola, ma alla piantina non importava. O meglio, non faceva effetto.
Non aveva orecchie. E nemmeno un naso, se per questo.
"Vi aiuterò io" disse il Kyactus ad un tratto, interrompendo sia la lady Celeste, che la lady Hora Dura. "Sono io il vostro salvatore" e con un piccolo slancio saltò sul tavolo al centro della sala, giusto a ridosso del trono di fiori, dove era situata la mappa della zona. Roteando su se stesso, migliaia di fiorellini apparvero intorno alla piantina, sbalordendo tutti i presenti.
Eviteremo in questa sede di dire come riuscì la piantina a far apparire tutti quei fiori. Lasciamo il tutto all'immaginazione del lettore, ancora una volta.
Riprendendo il discorso, il cactus, dopo la magnifica esibizione, anche un po' gaia. attirò l'attenzione di tutti i presenti.
"GUARDATE!" gridò. E la telecamera fece uno zoom sul punto in cui una persona normale dovrebbe avere un naso. "NON HO IL NASO!". Poi la telecamera si spostò sul punto in cui dovrebbero esserci state le orecchie "E NON HO LE ORECCHIE!".
Tutti si portarono le mani di fronte alla bocca per quella stupefacente rivelazione.
"IO SONO IL MESSIA!" e a questo punto la telecamera si allontanò sempre di più, mostrando prima dall'alto tutta la capanna, con gli snasati e la lady hora dura in fermento, che applaudivano e alzavano in alto i pugni, conviti di aver finalmente trovato il mezzo per sconfiggere il loro acerrimo nemico. Dopo la telecamera si allontanò sempre di più, mostrando prima l'intera capanna, dalla quale uscivano raggi musicali per esprimere lo schiamazzo, e poi l'intero villaggio, il bosco, Zulenho e infine l'intero pianeta.
Dopo la scena tornò nella capanna.
 
Top
view post Posted on 29/12/2014, 14:54     +1   -1

Contadino

Group:
Member
Posts:
128
Reputation:
0
Location:
Dalle sabbie del tempo

Status:


Senza motivazione alcuna, Akyra stava facendo il tifo per Whersa-nata-dal-fango-Koala finché il capo tribù non la fermò e con quest'azione il ragazzo tornò in se, ma parecchio annoiato dal continuo parlare dei presenti, si infilò un dito nel naso in cerca di qualcosa.
Non si accorse che molti guerrieri lo stavano fissando con occhi colmi di rabbia, invidiosi del suo potere.

Prima che la situazione degenerò ulteriormente, fortunatamente (o forse no) entrò in scena Kyactus.

"IL MESSIA IL MESSIA!!" ripeterono in coro i guerrieri della tribù, adorandolo ed inchinandosi a lui.
Akyra, invece, si allontanò dal tavolo, guardando un poco schifato la scena del cactus.

Subito intervenne il capo tribù:
"La profezia si è avverata! La leggenda narra che saremmo stati salvati dalla natura e così sta accadendo proprio ora, davanti ai nostri occhi!" *momento di respiro*
"Questa pianta è un segno degli Dei!"
Si intromise Lady Hora Dura, forse un po' gelosa del fatto che avesse perso tutte le attenzioni degli spettatori:
Lady: "Questa pianta è...il prescelto!"

Piena di felicità iniziò a canticchiare la storia:
"La leggenda racconta che le tribù maledette avrebbero riottenuto i loro poteri solamente quando la landa dei batteri sarebbe tornata al suo antico splendore, ritornando ai nostri occhi, e nasi, come la landa dei fiori dai mille colori!"
*prese fiato per poter urlare più del solito, come se non sapesse che già lo stava facendo*
"QUESTA PIANTA SARA' IL NOSTRO SACRIFICIO VIVENTE!"
e tutti esultarono dalla gioia, la speranza era ritornata nel villaggio più viva che mai.

"Costruiremo....una CATAPUGNA!" urlò, uno dei guerrieri, con tutto il fiato che aveva nel corpo, prima di essere folgorato da Lady Hora Dura.

Akyra pensò (ah, ma allora ci sente!!)

Lady Hora Dura continuò, come se niente fosse: "grazie al potere dell'eletto (ogni volta cambiava il nome appioppato al povero Kyactus), potremo sfondare le mura di muco e fare breccia nella loro fortezza! Questa è la rinascita dei fiori dei mille colori!!!"

Akyra, non potendone più di sentirla sbraitare, fece un passo verso di lei, cercando di catturare la sua attenzione ed iniziò ad urlare anche lui:
"OK, ABBIAMO CAPITO! AVETE UN PIANO!?"

Anche il capo tribù, visibilmente stufo delle continue grida della donna, fece un passo avanti e rispose al ragazzo.
Capo tribù: "Questa è la nostra unica possibilità, dovremo scendere tutti in battaglia, da questa guerra si decideranno le sorti delle nostre tribù! Per questo motivo, siamo disposti ad utilizzare..." *si voltò, dando le spalle agli eroi*
"IL CRISTALLO!"
e nel dirlo, la pietra sprigionò un'ondata di luce che fece brillare Kyactus.

Capo tribù: "grazie al potere congiunto del profeta (ora Kyactus era stato degradato a profeta, sisi) e del cristallo, faremo rinascere i fiori dai mille colori!"
Il capo alzò la sua lancia al soffitto e gridò: "ALLE ARMI!"
e in men che non si dica la grande capanna venne svuotata dai suoi guerrieri, che corsero fuori, probabilmente per prepararsi alla guerra.
 
Top
view post Posted on 30/12/2014, 12:30     +1   -1
Avatar

снєяяу вℓσѕѕσм Fℓà ♥

Group:
Ascendente Buono
Posts:
19,076
Reputation:
+4
Location:
Una tazzina di tè ~ Bikanel

Status:


La ragazza, ignorata dalla capo tribù, continuò ad osservare tutto quello che accadde nella capanna, finché non uscirono tutti da quella struttura e lei non poté fare altro che seguirli (ma non subito).
A quanto pareva, la piantina sarebbe stata la salvezza per quella gente "mutilata". Quei poveracci avrebbero usato il cristallo (come non si era capito) per riscattarsi. Forse avrebbero sfruttato il fattore assorbimento della pianta vivente per dare origine ad una pianta-luminosa-ammazza-batteri? Dopotutto la luce del sole non fa bene ai batteri, ma la ragazza non ne era sicura perchè non sapeva come facesse ad essere a conoscenza di ciò. Non aveva la memoria, dopotutto.
Uscendo dalla capanna, raccolse un altro po' di fiorellini (usciti dal cactulo del Kyactus) e saltellò fuori, dove gli altri si stavano preparando e aspettavano di incamminarsi verso la barriera dei batteri.

Il gruppetto era pronto per partire all'attacco. I nostri tre eroi erano tutti presenti; assieme a loro vi erano circa un centinaio di mutilati (convinti di essere in tanti e, soprattutto, di essere utili. Sì, certo. Come no), chi senza naso, chi senza occhi. Il Kyactus, posto su uno scudo rotondo usato come "trasportino", era portato da circa una decina di omini smunti che nel camminare ondeggiavano un po' a destra ed un po' a sinistra, incerti.
La capo tribù fece il suo discorso incitatorio (due parole in croce) e il gruppetto di valorosi (pochi) guerrieri partì verso il muro dei batteri. Ovviamente la capo tribù se ne restò dentro il villaggio, al sicuro. Tanto lei il naso ce l'aveva ancora. Invece la pescivendola li accompagnò verso la battaglia. Dopotutto lei era al corrente del rituale. Fu lei stessa a portare il cristallo, dimostrando di possere una forza disumana. Non che il cristallo pesasse tanto, ma sicuramente più di quello che una donna della sua taglia avrebbe potuto trasportare.
Il gruppo di guerrieri proseguì lungo un sentiero nel bosco. Un sentiero che portava dritto dritto alla barriera nauseabonda dei batteri. Dopo nenche cinque minuti di marcia, i guerrieri senza occhi si erano più che dimezzati - molti si erano dispersi - (chissà perchè), mentre gli snasati avevano leggermente rallentato il passo, sfiniti e senza fiato.
"Se continuiamo così, non arriveremo mai a quella dannata barriera ed i nasi ci troveranno prima di poterli cogliere di sorpresa!", pensò la ragazza ex fangosa ex koala. Si accorse che il mazzetto di fiori che teneva in mano all'inizio della marcia si era dissolto nel nulla, come per magia, come se si fosse trasformato in gas.
Ed ecco che, come la giovane (ex bla bla bla) aveva previsto, piombarono giù dal cielo una decina di nasi.
«Ci hanno scoperti! Dobbiamo tenere questi nasi occupati e raggiungere la barriera prima che sia troppo tardi!», gridò la ragazza (ex etc etc).
«Noi restare qui! Voi portare prescelto a barriera!», ordinò uno dei guerrieri snasati messi meglio (fisicamente).
Così, circa una decina tra snasati ed acciecati restarono a combattere contro i nasi caduti dal cielo, mentre gli altri - compresi i nostri tre eroi -, correndo attraverso la foresta, si dirigevano verso la barriera.
Non ci volle molto e ben presto scorsero la barriera nauseabonda attraverso le fronde degli alberi. Ancora qualche passo e si ritrovarono al di fuori della foresta, di fronte a quella immensa "cosa" giallognola e puzzolente.
«BENE! SIAMO ARRIVATI ALLA BARRIERA!», sbraitò la Lady pescivendola.
«SHHH!! Così ci sentiranno!», la sgridò la ragazza ex-ex, gridando a bassa voce.
La Lady sbraitona ignorò completamente il monito ed indicò agli esili guerrieri che portavano il Kyactus dove posizionarsi.
«E' GIUNTO IL MOMENTO DEL SACRIFICIO!», continuò a sbraitare, alzando verso il cielo il cristallo bianco, «SIAMO GRATI, CARO NEO (= il prescelto), DEL TUO DONO PER NOI!»
Riprese fiato e mostrò un sorriso disumano.
«OGGI L'ELETTO CI DONA LA SUA VITA PER FARCI RIAVERE I NOSTRI POTERI! INCHINIAMOCI TUTTI AL SACRIFICIO!», sbraitò quindi, inchinandosi, ma tenendo sempre il cristallo rivolto verso il cielo.
«Dona la sua vita?! Oh-ho. Qui si mette male...», pensò ad alta voce la ex-ex (che nel frattempo sembrava aver recuperato un po' di intelletto).
 
Web Contacts  Top
Kyactus
view post Posted on 30/12/2014, 12:53     +1   -1




Kyactus era al centro dell'attenzione. Era amato e adorato da tutti, e non gli importava il perchè. Finalmente non era più un'invisibile piantina maltrattata. Finalmente contava qualcosa! Lo chiamavano eletto, profeta, messia, salvatore. Era quasi diventato un Dio per quella popolazione di bifolchi.
Per cui era contento.
Nel tragitto verso la barriera, il Kyactus fu portato su uno scudo cerimoniale. A cavalcioni (?), il cactus fece tutto il viaggio con un sorriso da ebete, incurante di quello che succedeva accanto a lui, incurante dei nasi che scendevano dal cielo, incurante della gente che moriva, incurante della missione che stava per compiere. Era nel suo piccolo mondo fatato, in cui quella processione era una processione che lo stava portando all'Olimpo degli Dei, ad essere incoronato come il padrone del mondo. Si guardava intorno e vedeva alberi dorati, un tripudio di persone che gridavano e incitavano al suo nome, gli lanciavano oro e argento, si uccidevano per lui. Il terreno era composto da migliaia e migliaia di nuvole, soffici e sode come il culetto di un bambino. Il cielo terso da migliaia di stelle luminosissime, striato da centinaia di raggi di migliaia di colori diversi, pur essendo ancora giorno, e il sole splendere in alto nel cielo, verde come il cactus, con i suoi stessi occhi, e la sua stessa bocca.
"Perfino l'universo si è modellato a mio piacimento!" pensò.
La processione era quasi giunta alla sua conclusione. La piantina si trovava adesso di fronte all'olimpio. Il Suo oracolo grida le sue innumerevoli gesta, la sua bontà d'animo, il suo coraggio, la sua bellezza. Enuncia al popolo tutto che la sua proclamazione a grande divinità assoluta e padrone del mondo era l'unica ricompensa adatta per ciò che aveva fatto.
Era la conorazione di un sogno!!

"OGGI L'ELETTO CI DONA LA SUA VITA PER FARCI RIAVERE I NOSTRI POTERI! INCHINIAMOCI TUTTI AL SACRIFICIO!"

SACRIFICIO.
Sacrificio.
Sacrificio.
Sacrificio

"CHE COSA!?" gridò il cactus.
L'idilliaco quadro creatosi nella mente della piantina si sgretolò. Le nuvole sparirono. Il cielo tornò il banale cielo della realtà. La gente gridava e incitava alla sua persona, ma per un altro motivo.
Non era un Dio. Non era il loro Dio. E non era il profeta e il salvatore che pensava di essere.
Pensando ormai di essere spacciato, e non volendo che altri decidessero il suo destino al posto suo, si lanciò volontariamente contro la barriera, iniziando ad assorbire tutto il muco di cui era composta.
"Col cazzo che mi uccidete!", queste furono le sue ultime parole prima del grande atto.

A poco a poco, il Kyactus iniziò a diventare sempre più grande, sempre più possente. Sempre più giallo e puzzolente.
Fino a quando tutta la barriera non sparì completamente.

La fortezza dei Nasi era allo scoperto. Era il momento di attaccare.
E adesso i nostri eroi e le tribù dei piedi profumati, dei padiglioni fini, e degli occhi da talpa avevano anche un gigantesco cactus giallo dalla loro parte.
 
Top
view post Posted on 30/12/2014, 13:50     +1   -1

Contadino

Group:
Member
Posts:
128
Reputation:
0
Location:
Dalle sabbie del tempo

Status:


Rimasero tutti sbalorditi dal coraggioso gesto del cactus, alcuni irritati perché il loro sacrificio aveva tentato la fuga ed altri contenti perché lui era riuscito, in un sol colpo, a sfondare quelle mura impenetrabili.
Akyra, accortosi che la situazione sarebbe potuta peggiorare per Kyactus, esultò come un pazzo "Il nostro paladino ci guiderà verso il loro capo! Seguite il Golem di muco!"
Uno ad uno i guerrieri si convinsero delle sue parole e ripresero la marcia idolatrando quello che ora veniva chiamato "Golem", Lady Hora Dura era visibilmente contrariata ma proseguì anche lei, trasportando ancora il cristallo.

Non appena il battaglione, o quello che ne era rimasto( il resto era dato per disperso nella foresta), mise piede dentro la landa dei batteri, uno sciame di esserini gelatinosi con tante zampette uscì dalle buche nel terreno.
I guerrieri senza naso, impavidi, si gettarono a capofitto con le loro lance contro quel mare immondo di creature, ma nonostante fossero stati trafitti più volte, questi viscidi esseri continuavano a muoversi e a duplicarsi.

Il capo tribù esclamò: "è arrivato il momento di utilizzare la nostra arma segreta!"
e tutti estrassero dalle loro borse una bomboletta di disinfettante con annesso uno straccetto.

I guerrieri si fecero strada a colpi di straccetti e spruzzetti, il contrattaccò sembrò funzionare finchè non ne arrivarono a migliaia e allora il capo tribù si rivolse agli eroi: "Presto! Entrate nella fortezza ed eliminate la fonte di tutto ciò! Noi vi raggiungeremo appena potremo!"
Akyra annuì e disse al cactus: "Kyactus! Dobbiamo scoprire cosa c'è dentro la fortezza! Muoviamoci!" poi volse lo sguardo a Whersa "Anche tu, ragazza Koala! Vieni con noi?"
Lady Hora Dura, che stranamente sentì tutto, si aggiunse al gruppo: "Avrete bisogno del potere del cristallo!!! VENGO CON VOI!" strillò, forse spaventata o semplicemente pazza.
 
Top
view post Posted on 30/12/2014, 14:18     +1   -1
Avatar

снєяяу вℓσѕѕσм Fℓà ♥

Group:
Ascendente Buono
Posts:
19,076
Reputation:
+4
Location:
Una tazzina di tè ~ Bikanel

Status:


Nel vedere il Kyactus gigante, la giovane ex-ex esclamò: «A naso direi che la vittoria sarà nostra!», si interruppe guardando i poveri snasati, «Oups!.. Beh, non era voluto...», cercò di scusarsi.
L'attacco era riuscito alla perfezione e la ragazza ex-ex osservò tutta la scena entusiasta (il cervello le si era bruciato di nuovo). Saltellava in giro alzando i pugni e gridando «GO-LEM DI MUCO! GO-LEM DI MUCO!».
Vide il loro esercito (o quel che ne restava) disinfettare tutto quello a cui andava incontro, finché i mostriciattoli virulenti non apparvero in quantità industriale, neanche ci fossero stati i saldi al centro commerciale.
Il ragazzo dai capelli scuri sembrava avere un piano e quando le chiese «Anche tu, ragazza Koala! Vieni con noi?» annuì e, con un rapido gesto delle braccia, fece apparire dei lunghi artigli di ghiaccio su entrambe le mani.
Lady Hora Dura, con in braccio il cristallo, si autoinvitò alla scampagnata all'interno della fortezza. In viso era paonazza e continuava a sbraitare (perchè, ricordiamoci, non lo si può definire "parlare") da sola. La ex-ex pensò che, data la notevole forza (notevole rispetto alla stazza) della strillatrice, forse quest'ultima sarebbe potuta tornare utile. E poi si portava appresso quel bellissimo cristallo bianco.
I nostri eroi +1 corsero lungo una passerella (abbastanza grande) che attraversava una palude di muco fluido e giunsero infine in uno strano posto, all'interno della fortezza stessa. Sembrava proprio un labirinto.
«QUESTO E' IL LABIRINTO DEI TURBINATI!», gridò l'urlatrice, «PENSAVO FOSSE SOLO UNA LEGGENDA! ORA CHE SIAMO QUI, DOBBIAMO RAGGIUNGERE L'ATRIO DELLE NARICI, DOVE VIENE CUSTODITA LA FONTE DI POTERE DELLA TRIBU' DEI NASI! SEGUITEMI, IL CRISTALLO CI INDICHERA' LA VIA!», si sgolò e fece strada ai nostri eroi.
«Ma forse la pianta da lassù può già vedere la via, no?», domandò la ex-ex, in uno sprazzo di intelligenza improvvisa. Lady Hora Dura non la calcolò minimamente e continuò ad interrogare il cristallo sulla via da seguire.
«Ma regalarle un amplifon per Natale? Non ci ha mai pensato nessuno?», si lamentò la ragazza.
 
Web Contacts  Top
38 replies since 23/12/2014, 19:56   252 views
  Share