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Missione: Dalle Ceneri di un Nuovo Mondo

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Kyactus
view post Posted on 30/12/2014, 21:04     +1   -1




"GO-LEM DI MUCO, GO-LEM DI MUCO!"
Queste erano le parole che le persone sotto di lui gridavano al cactus. Lui riusciva a vederle, dall'alto della sua stazza, come miseri puntini neri. Poteva benissimo alzare una delle sue gambe (?) e schiacciarli tutti con un misero passo. Poteva combinare una mattanza nel giro di pochi secondi. Sentiva il potere scorrere nelle sue cact-vene. Si sentiva finalmente e veramente un Dio.
Andò a parlare, ad incitare i suoi sudditi, coloro che incitavano al miracolo e pregavano il loro grande messia venuto da un altro tempo. Voleva far sapere loro che lui sarebbe stato dalla loro parte. Che avrebbero vinto quella guerra. Che il loro Dio era al loro fianco, e non dovevano temere nulla, nè nasi, nè batteri, nè la morte.

"DAH!"

E quella fu l'unica cosa che riuscì a dire per molto tempo.
Nel mentre la battaglia infuriava nel cortile esterno della fortezza, che vedeva schierati in campo da un lato le tribù dei sensi unite, e dall'altro i malevoli Batteri larofaringei, il ragazzo dai capelli neri e la ragazza koala, insieme alla pescivendola, riuscirono illesi ad intrufolarsi all'interno del mastodontico palazzo, prima invisibile perchè protetto dalla barriera magica dei Nasi.
Superarono stanze, porte, e miriadi di pericoli, ma i nostri eroi giunsero finalmente all'ultima stanza che li separava dal loro obiettivo: il potere segreto dei Nasi. Ma il labirinto si stagliava tra loro e la fine di quella bizzarra missione. Un labirinto fatto di insidie e trappole. Un labirinto che nessuno era mai riuscito a percorrere. Un labirinto così letale e spaventoso, che perfino i morti ne stavano alla larga. Un labirinto che Minosse poteva solo sognarsi. Un labirinto che...
SBANG BOOM.

"DAH DAH! DAH!" (andate, la strada è libera!)

Un labirinto che non esisteva più. Il Kyactus Golem l'aveva completamente distrutto lanciandosi sopra di esso. Con quell'attacco aveva in realtà distrutto gran parte della fortezza, e più del 75% ormai stava crollando o era quasi completamente rasa al suolo. L'importante è che si era magicamente (e narrativamente) creata una strada perfetta che congiungeva gli eroi al misterioso segreto dei nasi.
L'ago della bilancia sembrava ormai pendere verso i "buoni", ma una guerra non finisce fino a quando l'ultimo dei nemici non è morto stecchito, indipendentemente dallo stato di essa in un determinato istante. E in quel momento, dalla misteriosa sala segreta dei nasi, si emanò un raggio celeste, che colpì il cielo e il pianeta.

"NO. QUESTA SCENA. LA MALEDIZIONE E' STATA LANCIATA NUOVAMENTE!" gridò/parlò la lady Hora Dura, tremando in ricordo di quell'antico sortilegio che l'aveva privata dell'udito.
Ma passarono i minuti, e nulla accadde. Tutti avevano ancora le mani, o i piedi, il tatto, altri la vista o l'udito. Nessuno aveva veramente perso qualcosa.
Poi dal cielo iniziarono a cadere uccelli, pennuti, piccioni, colombe, mosche, e insetti di vario tipo. Come se stesse piovendo. E dalla sala misteriosa alla fine dell'ex-labirinto, migliaia di nasi si eressero in volo. Non perchè erano stati catapugnati. Stavano volando, grazie a delle nuove ali.
E allora tutti capirono la nuova maledizione: gli esseri viventi di Zulenho avevano perso le ali.
 
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view post Posted on 30/12/2014, 22:34     +1   -1

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La terra incominciò a tremare.
I muri stavano crollando e, paradossalmente, l'unico luogo sicuro era il centro della fortezza, dove il terremoto non sembrava avere alcun effetto.
I nostri eroi (+1), coperti dall'ombra del Kyactus-colosso, si fecero strada tra le macerie per raggiungere la sala segreta dell'edificio. La fonte di tutti i mali che si erano abbattuti su questa regione.
Più si addentravano al centro della struttura, più l'aria si faceva pesante e puzzolente, intrisa di sangue, la luce si affievoliva e i rumori della battaglia si udivano distanti. La terra aveva smesso di tremare.


Giunsero infine di fronte ad un mastodontico cancello in pietra, ricoperto di strane incisioni e tinto di sangue rappreso.
Akyra: "Siamo arrivati. Dobbiamo solamente oltrepassare questo portone!"
Akyra si avvicinò in cerca di una maniglia ma non trovò nulla, tentò di aprirlo spingendo con la forza ma era del tutto inutile, non si muoveva di un singolo centimetro.
Akyra guardò Whersa e Hora Dura: "Aiutatemi ad aprirlo!"
Lady Hora Dura, senza avvertire nessuno, prese il cristallo e lo lanciò contro il cancello, noncurante che nella traiettoria ci fosse di mezzo Whersa-nata-dal-fango-Koala
Il cristallo si illuminò, trascinando Whersa, ed il portale si aprì di colpo inghiottendoli, richiudendosi subito dopo.

Akyra e Lady Hora Dura erano rimasti chiusi fuori. Lui la squadrò, lei era immobilizzata.
Probabilmente nemmeno la lady si aspettava una reazione del genere e forse non aveva neanche visto Whersa.
Raccolse tutto il fiato che aveva in corpo ed urlò: "SIAMO SPACCIATI! MORIREMO TUTTI!" e si dileguò sbracciandosi come una pazza, finché le sue urla non si fecero più deboli, come se stesse cadendo.

Akyra "Ed ora come faccio ad andare dall'altra parte!? Ho bisogno dell'aiuto di Kyactus" si voltò, intravide una pallide luce a distanza corse per qualche metro e poi si fermo di blocco, sbigottito. Quella pallida luce era la Luna fu allora che abbassò lo sguardo e riconobbe la sagoma del cactus, a centinaia di metri sotto i suoi piedi.
La fortezza stava volando.

Al di là del portone, Whersa e il cristallo andarono a scontrarsi contro due imponenti nasi alati e in un attimo furono circondati da strani esseri incappucciati e globi luminosi, avevano interrotto uno strano rito di chissà quale terribile culto.
Tra i presenti, ve ne era uno la cui aura era molto più oscura e potente degli altri, digrignò i denti e disse tra sé e sé
???: "Maledetti, hanno rovinato il rituale. Il mio padrone ne sarà furioso" e scomparve, assorbito da un buco nero.

Whersa ed il cristallo erano dunque soli, in una cerimonia in cui non erano i benvenuti, circondati da strani esseri, globi luminosi e nasi alati.
 
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view post Posted on 31/12/2014, 16:08     +1   -1
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Non aveva nemmeno fatto in tempo a proporre di chiedere aiuto al Kyactis per uscire dal labirinto che il Kyactus stesso aveva agito di sua sponte, distruggendo ogni cosa e liberando la via agli altri tre.
Facendosi strada tra le macerie, avevano finalmente raggiunto un enorme cancello di pietra. Era inquietante e dall'aspetto dannatamente macabro. Il ragazzo dai capelli neri non perse tempo e cercò subito di aprirlo, ma non era abbastanza forte da riuscirci da solo, così chiese aiuto alle altre due (la ex-ex e la strillona).
La ex-ex si fece avanti lentamente, ma non ebbe nemmeno il tempo di dire niente che, da dietro di lei, la strillatrice lanciò violentemente il cristallo bianco contro il cancello stesso. Non aveva fatto caso, però, al fatto che la ex-ex si trovasse proprio davanti a lei.
Con quel fatidico lancio, il cristallo caricò la ex-ex in groppa (?) e, invece di impattarsi contro il cancello, lo aprì, sparendo chissaddove insieme alla ex-ex.
Subito il cancello si richiuse, lasciando gli altri due avventurieri soli, dentro una fortezza che si stava ormai sbriciolando in mille pezzi nello spazio-tempo e che era ricolma di nasi volanti, dalle ali piumate.
La ex-ex aprì gli occhi. Si trovava, assieme al cristallo, in una strana stanza da rituale. Non erano soli: c'erano due nasi alati e degli strani tipi incappucciati. Uno di questi ultimi sembrava essere piuttosto pericoloso; farfugliò qualcosa di strano, ma dal tono sembrava piuttosto adirato, dopodiché sparì nel nulla. *PUFF*
In quella strana stanza, la luce era data da dei globi luminosi dall'aspetto "cittadino".
«Hanno trucidato dei lampioni!», gridò il cristallo bianco.
«Dei lampioni? Come lo sai?», gli chiese la ex-ex. Poi si bloccò un attimo.
«Da quando in qua i cristalli parlano?!», domandò, esageratamente sorpresa.
Il cristallo fece spallucce (sì, adesso anche lui aveva due gambe e due braccia. E pure una faccia), poi si rivolse ai tipi loschi nella stanza. «Ve la farò pagare! Poveri cugini lontani! Non si meritavano tutto questo!», minacciò, stringendo i pugni.
La ex-ex si strofinò gli occhi, ancora un po' incredula di quel che stava vedendo e poco dopo si accorse che il cristallo era partito all'attacco contro i nasi-pennuti, che ora stavano cercando di scappare disperatamente verso una via di fuga.
«Ehi cristallo! Ma dove siamo finiti? Dove sono gli altri? E chi è tutta questa gente?», chiese la ex-ex. Poi si ricordò di avere ancora gli artigli "castati!, quindi si lanciò all'inseguimento di uno dei tipi col cappuccio. Doveva scoprire chi si nascondeva lì sotto!
 
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Kyactus
view post Posted on 31/12/2014, 18:21     +1   -1




Il Kyactus fu attaccato da alcune centinaia di nasi volanti che uscirono fuori dalla fortezza. Con ali piumate, libravano in aria e si districavano meglio dei falchi. Attaccavano con tutto ciò che avevano a disposizione, muco, feci (??) e armi rubate alle tribù unite. Queste ultime stavano strenuamente combattendo e resistendo all'assalto dei nasi volanti, ma era un massacro. Le protuberanze volanti erano irraggiungibili dalle lance e dalle spade dei Piedi Profumati, e gli arcieri dei Padiglioni Fini, noti in tutto il reame per la loro bravura, avevano da tempo perso le loro abilità e la loro mira a causa della perdita del loro senso principale. La battaglia era ormai a senso unico. Ed era una vera e propria mattanza.
La Piantona non si curò troppo dei nasi volanti, si limitava semplicemente ad assorbire il muco e diventare sempre più grande, anche se molto molto lentamente. Nemmeno le armi riuscivano a scalfire la sua gelatinosa pelle, ormai coperta da uno strato di muco puzzolente.

"DAH! DAHDAH!"
(Ahahah! Siete delle mezze caccolette!)

Nella furia dello scontro, il cactus non notò però un piccolo ma importantissimo particolare. La fortezza si stava lentamente alzando in volo. E quando se ne accorse, era ormai troppo tardi. Cercò di correre verso di essa, e ogni suo passo era un piccolo terremoto, scuotendo la terra. Allungò la mano (?) e fu ad un passo per aggrapparsi alla struttura, ma non ci riuscì. E la perse per sempre.

"DAAAAAH! DAH DAH DAHADAHDAH!""
(Nooooo! Maledizione a te, Da Vinci, e maledetti voi, fratelli Wright!)

Nel frattempo, in un altro dimensione della fortezza volante, un cristallo parlante e una ragazza koala combattevano una nuova minaccia.
"La fine è vicina. I ricordi saranno nostri. Domineremo il tempo" sentì telepaticamente Whersa. "Mocciosa Sharmana, tu non potrai fare nulla per fermarci. E nemmeno i tuoi amici, il ragazzo ex-demone e la pianta. Non siete più gli eroi di questo mondo. Non appartenete più a questo mondo. Il mondo che conoscevate è sparito.Tornatene dalla tua razza nel remoto Nord di Sandora, oppure soccombi!"
Poi fu silenzio. E i tipi incappucciati si lanciarono all'attacco della ragazza, generando dai loro palmi lame eteree affilatissime. Whersa ne contava almeno 3, ma nell'ombra potevano essercene di altri. Ognuno era sì incappucciato in una tunica nera, ma tutti indossavano qualcosa che li rendeva particolari, diversi uno dall'altro, come se non fossero solo dei fantocci.

Nel frattempo il cristallo se la cavava egregiamente contro i nasi.
"Sono creature dell'ombra" cristallò. "Usa la luce!" e infuse parte del suo potere luminoso nella magia della Sharmana.
 
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view post Posted on 2/1/2015, 18:38     +1   -1

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Akyra, dopo aver realizzato che non poteva né oltrepassare quel portone né tornare indietro, buttandosi nel vuoto.
Decise quindi di mettersi alla ricerca di un'entrata segreta, arrampicandosi tra le macerie che circondavano la sala principale, fece il giro della fortezza ben 2 volte prima di notare un passaggio ben nascosto.
Si avvicinò un po' per analizzarlo e si accorse di una cosa.
Akyra: (Questa strada non porta verso la sala centrale ma sembra andare di sotto, se la prendessi mi allontanerei dal portone)
Ci pensò un attimo e poi si decise.
"Beh, sempre meglio che rimanere qua fuori ad aspettare! Quel cancello potrebbe non aprirsi mai più" e di corsa entrò in quel passaggio.

La via era illuminata da una strana luce verde che filtrava tra le rocce nelle pareti, Akyra però si muoveva veloce senza farci troppo caso, voleva raggiungere il prima possibile la fine di quel tunnel.
Arrivò in un punto in cui la luce verde non proveniva più solo dalle pareti, ma anche da quello che sembrava essere la fine del tunnel. Fece uno scatto e si ritrovo in un'enorme sala illuminata di verde.
Centinaia di globi luminosi stavano volteggiando attorno ad un imponente e sofisticato macchinario sopra il quale si ergeva quello che probabilmente era una sala di controllo, ed all'interno vi erano due figure umane.
Akyra: (Non so cosa sia tutto questo ma sono sicuro che se lo sabotassi forse, potrei indebolirli)
Si guardò un attimo attorno per studiare la struttura e vide una passerella per raggiungere la sala di controllo che però passava proprio in mezzo a quello stormo di globi luminosi.
Akyra: (Questo è un bel problema, cosa faccio? Posso buttarmi in un attacco kamikaze o tentare di raggiungerlo in modo furtivo, ma ci impiegherei decisamente troppo! Poi c'è la ragazza koala intrappolata la dentro...Aaaaah devo prendere una decisione!)
Akyra: (però quei due nella sala non mi convincono, potrebbero riuscire a fermarmi prima ancora che io capisca come sabotare questa cosa.)

Akyra era sopraffatto dalle sue pare mentali quando all'improvviso comparve, da un buco nero, una terza figura. Questa si avvicinò ai due, gli disse qualcosa e se ne andò, così com'era arrivata.
I due tipi uscirono dalla sala e si diressero alla base del congegno.
Akyra: "Benissimo! Questo è il mio momento!" e si lanciò di corsa sulla passerella, si sentiva osservato ma teneva un occhio fisso su di loro per essere sicuro di non essere visto.

Finalmente raggiunse la sala, era piena di pulsanti e manopole.
Akyra (Oh diamine, da dove incomincio!? Bah, nel dubbio..) iniziò a premere ogni pulsante possibile e a girare ogni manopola al massimo. Lo strano congegno fece un rumore metallico seguito da un allarme comparso sullo schermo del pannello.
Akyra: "Perfetto! Forse ci sto riuscendo!" e nel dirlo, notò dalla finestra della sala che le due figure stavano tornando di corsa verso di lui.
Akyra: "oh cavolo! Che faccio che faccio!??"
Nel frattempo la sala di controllo era diventata un albero di natale piena di luci lampeggianti e sirene d'allarme.
All'improvviso il congegno esplose, lanciando a metri di distanza i due tipi che erano sulla passerella.
Akyra: "Wow! Ora però devo andarmene da qui"
La fortezza stava precipitando.
 
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view post Posted on 4/1/2015, 12:39     +1   -1
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Mentre la ex-ex si preparava a combattere, una voce le si infiltrò nella mente: "La fine è vicina. I ricordi saranno nostri. Domineremo il tempo".
"Ma di che diavolo stanno parlando? Ricordi?!", si chiese la ex-ex, capendo che quella voce proveniva dai tipi loschi nella stanza.
E poi ancora: "Mocciosa Sharmana, tu non potrai fare nulla per fermarci. E nemmeno i tuoi amici, il ragazzo ex-demone e la pianta. Non siete più gli eroi di questo mondo. Non appartenete più a questo mondo. Il mondo che conoscevate è sparito.Tornatene dalla tua razza nel remoto Nord di Sandora, oppure soccombi!".
Qualcosa si mosse dentro di lei, dopo aver sentito quelle parole. Qualcosa di intimo ed antico.
D'istinto portò la mano destra sul braccio sinistro, alla ricerca di qualcosa. Sfiorò la pelle: c'erano cicatrici e segni di qualcosa che un tempo era stato sempre lì e che ora non c'era più.
Una lacrima le scese lungo il viso e la giovane di colpo sobbalzò, come se si fosse ricordata qualcosa che da tempo cercava tra la sua mente.
«Daggie», disse semplicemente, con un filo di voce.
In quel momento i tipi incappucciati "sfoderarono" delle lame etereee con le quali minacciavano esplicitamente la ragazza.
La giovane strinse i denti ed unì le mani artigliate, generando una specie di campo energetico al quale si unì il potere del cristallo parlante.
Fra le mani della ragazza, qualcosa prese forma; la luce abbagliante di quella magia aveva una forma allungata ed affilata. In pochi secondi, fra le mani della giovane apparve il suo Hammering Desire, circondato da un'aura luminosa e fredda allo stesso tempo.
«Iniziano i giochi», proferì la ex-ex, accennando un sorriso sul volto.
Con un colpo deciso, fece volteggiare la sua lunga falce attornò a sè, tenendo a distanza tutti i tipi incappucciati e trascinandone un paio a terra.
Il cristallo aveva ormai picchiato a sufficienza i nasi, per lui era ora di vendicare i suoi parenti lampioni. Si avventò sul losco individuo a terra, immobilizzandolo.
«Dove sono i ricordi?», gli chiese con fare minaccioso (come se un cristallo potesse essere minaccioso U_U), afferrando il cappuccio del tizio con una mano cristallina.
La ex-ex capì che il cristallo sapeva, probabilmente più di tanti altri.
All'improvviso si sentirono delle sirene. "Un allarme?", si chiese la ragazza, e alle sirene si aggiunsero delle luci lampeggianti. Approfittando di quell'istante, molti incappucciati si dileguarono, ma la ex-ex riuscì ad acciuffarne un altro e ad atterrarlo.
«CRISTALLO! CHE COSA FACCIAMO?», chiese, cercando di sovrastare il rumore dell'allarme.
 
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Kyactus
view post Posted on 7/2/2015, 15:07     +1   -1




"Dobbiamo fuggire" gridò il cristallo a Whersa, mentre teneva ancora sotto scacco uno dei tipi incappucciati.
"Uccidimi pure" rispose quest'ultimo, e una folata di vento gli tolse via il cappuccio che copriva il suo volto. Era un ragazzo giovane, biondo, occhi azzurri. I capelli corti e spazzolati, nemmeno troppo curati. Ma mentre proferiva quelle parole, niente in lui mostrava paura o timore. Non gli importava morire, apparentemente. Non aveva alcuna paura dell'oblio.
"Tornerò di nuovo in vita una volta che i miei compagni otterranno il potere di controllare il tempo!" continuò, quasi farneticando. E adesso rideva, e la sua risata rimbombava nella grande stanza in cui Whersa e il cristallo avevano combatutto fino a qualche secondo prima.
"La fortezza sta cedendo. E a me non rimane molto tempo. Andiamocene via!" e il cristallo piantò una lama di luce all'altezza del cuore del ragazzo, il quale, dopo aver esalato l'ultimo respiro, sparì nelle ombre nello stesso modo in cui era comparso.

Fuori dalla fortezza, il Kyactus gigante aveva ormai sterminato quasi tutti i nasi che lo avevano attaccato inutilmente. L'avevano solamente fatto diventare più grande. Notò che la fortezza non riusciva più a stare in aria. Stava precipitando, e nessuno, all'interno o all'esterno. sarebbe riuscito a sopravvivere se avesse impattato con il suolo.

"DAH DAH!" (Me la vedo io!)
urlò la piantina e cercando di calcolare il punto esatto in cui la fortezza sarebbe caduta, si mise in attesa per provare, se non altro, ad attutirne la caduta.
 
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view post Posted on 23/3/2015, 21:56     +1   -1

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La fortezza collassò su se stessa e sul Kyactus gigante, innalzando un altissimo polverone che ammutolì la terra nel raggio di svariati chilometri.
Per un lunghissimo minuto non si poté udire altro che il rimbombo della caduta.
Quando finalmente la polvere si dissolse, essa rivelò un ammasso di macerie.
Nessuno sarebbe potuto sopravvivere ad un impatto del genere, ma tra queste si ergeva una struttura rimasta incredibilmente illesa, ai piedi di questa spuntava una strana ombra dalla forma fallica...era Kyactus! Che era riuscito ad attutire, in parte, la caduta della fortezza volante.

Lentamente le nuvole si levarono, i nasi iniziarono a sparire, la tribù dei nasi stava riacquisendo il suo potere e la terra maledetta si ritrasformò nella terra dei fiori che era in origine.
Al centro di questa spuntò Akyra che, incoronato da un cerchietto di fiori, saltellava beatamente tra le piante festeggiando la loro vittoria.
 
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view post Posted on 26/2/2021, 20:03     +1   -1

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