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Astrologia

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view post Posted on 24/12/2011, 19:16     +1   -1
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Quando i Centauri della Foresta proibita notano lo splendore del pianeta Marte non si limitano a un generico commento sulla bellezza del cielo serale. Le loro parole sono piuttosto la velata predizione di qualcosa di sinistro, che implica furore, violenza, forse vendetta e spargimento di sangue. Quei centauri praticano l'astrologia e sanno leggere il futuro nelle stelle.
L'astrologia non dovrebbe essere confusa con l'astronomia, per quanto i due termini abbiano la stessa radice, il greco astron, che significa “stella”. L'astronomia è lo studio scientifico dei corpi celesti, come le stelle, i piane ti, i satelliti, le comete e le meteore, mentre l'astrologia è un tentativo più fantasioso di spiegare e interpretare l'influenza dei corpi celesti sulla vita terrena. Entrambe le discipline nacquero più di 7000 anni fa nell'antica Mesopotamia (l'attuale Iraq), quando coloro che osservavano il cielo cominciarono a registrare accuratamente i movimenti del Sole, della Luna e delle stelle. Una delle prime osservazioni fu che quasi tutti gli astri mantenevano la stessa posizione, tranne un piccolo numero. Insieme con il Sole e la Luna, queste cosiddette “stelle vagabonde”, che gli antichi credevano le dimore degli dei, viaggiavano attraverso una stretta fascia di cielo nota come lo zodiaco. Oggi sappiamo che queste vagabonde non sono realmente stelle ma pianeti (dal greco pldnes, “vagabondo”).
In base all'aspetto, gli studiosi della Mesopotamia attribuirono ai pianeti un significato e una divinità che vi risiedeva; per esempio, Marte, che ha un caratteristico bagliore rossastro, fu considerato fiero e sanguinario e identificato con il dio della guerra (Nergal per i babilonesi, Ares per i greci e Marte per i romani); Venere, che fa impallidire tutte le altre stelle ma può scomparire sei settimane di fila, era colei che recava l'amore, fedele o incostante; Saturno, che attraversa il firmamento con maggior lentezza degli altri pianeti visibili perché è il piùlontano, fu associato al Male, alla vecchiaia, alla disperazione e alla morte. Solo i cinque pianeti visibili a occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Satumo) erano conosciuti e, con il Sole e la Luna, si credeva che girassero intomo alla Terra, ritenuta il centro dell'Universo.
In aggiunta all' osservazione dei movimenti celesti, gli astronomi babilonesi cercarono di collegare ciò che vedevano con gli avvenimenti terrestri, quali i terremoti, le inondazioni o altre catastrofi naturali. Il ragionamento era semplice: nell'Universo 0gni cosa è correlata e gli eventi celesti devono in qualche modo riflettere, o anche predire, ciò che avviene sulla Terra. L'apparizione di una cometa, il fenomeno celeste più imprevedibile, preannunciava dunque un fatto di grande rilevanza, come la morte di un re; gli eventi più comuni (i pleniluni, le eclissi, la comparsa di un alone intorno alla Luna o la congiunzione di due o più pianeti) erano portatori di presagi meno drammatici, ma annunciavano comunque una carestia, una tempesta, un'inondazione, un'epidemia o altri disastri.
In tal modo l'astrologia, nella forma più elementare, divenne un importante strumento di Divinazione. I praticanti scrutavano il cielo in cerca di vaticini e facevano predizioni, ma, a differenza degli astrologi odierni, che lavorano per i singoli individui, quelli antichi riservavano i loro servigi soltanto al re e alla società nel suo insieme.
Le cose cambiarono nel V secolo a.C., quando venne definitivamente fissato il concetto di zodiaco come una serie di dodici costellazioni e gli astrologi cominciarono a tracciare gli Oroscopi personali. Nel In secolo a.c. si interessarono alla materia anche i greci e gli egizi, aggiungendo molte nuove e complesse procedure e collegando strettamente l'astrologia non solo all'astronomia, ma anche alla medicina e alla Magia. Si riteneva infatti che la posizione delle stelle e dei pianeti non soltanto predicesse l'avvenire, ma era convinzione largamente diffusa che determinasse la natura fisica di tutti gli esseri viventi e delle cose terrene. Si pensava che ogni segno zodiacale esercitasse un influsso su una parte del corpo umano, come su ogni fiore, erba e pianta medicinale; persino i minerali e le pietre preziose assorbivano gli influssi astrali. Pertanto, per poter formulare una diagnosi e la relativa terapia un medico doveva "comprendere i principi dell'astrologia. Analogamente, gli alchimisti e i Maghi desiderosi di fare esperimenti, praticare sortilegi o creare talismani dovevano conoscere l'astrologia per determinare il momento più propizio per portare a termine le loro attività. Una Formula magica per indurre l'amore, per esempio, doveva essere pronunciata sotto l'influsso di Venere, piuttosto che di Saturno.
Dalla Grecia e dall'Egitto l'astrologia si diffuse a Roma, dove fu largamente accettata come una nuova, sorprendente variante dei molti metodi divinatori già in uso. Molti influenti intellettuali si scagliarono contro questa disciplina, ritenendo la una superstizione priva di valore, e a più riprese i suoi praticanti furono messi al bando, per poi essere richiamati a furor di popolo. Nel V secolo, dopo la caduta dell'impero romano, l'astrologia cessò di essere un elemento importante nella vita europea fino al XII secolo, quando la conoscenza della materia fu ravvivata dalle fonti arabe. Nel Medioevo era insegnata nelle università inglesi, francesi e italiane e parecchi sovrani europei si servivano di astrologi di corte, che tracciavano i loro oroscopi e li consigliavano sui giorni più favorevoli per intraprendere determinate azioni. Nell'Inghilterra rinascimentale la regina Elisabetta I scelse il matematico e astrologo John Dee per calcolare, in base alle influenze astrali, la data dell'incoronazione. In Francia il celebre astrologo Nostradamus svolgeva funzioni analoghe per la regina Caterina de' Medici. Per quanto la Chiesa fosse in linea di massima ostile a questa disciplina, nel 1629 papa Urbano VIII si rivolse a un astrologo perché eseguisse i rituali magici necessari a contrastare gli effetti negativi di una serie di eclissi.
Ma la rivoluzione scientifica era alle porte; nel 1542 Copernico stabilì che al centro del sistema solare c'era il Sole, non la Terra. Ciò scosse dalle fondamenta l'astrologia, perché i pianeti che si credeva esercitassero la loro influenza sul nostro in realtà non vi giravano intorno. Il XVII secolo portò nuove scoperte scientifiche e gran parte delle persone serie voltò le spalle all'astrologia. Anche se quest'ultima aveva perduto prestigio, gli almanacchi astrologici diventarono comunque enormemente popolati, tanto che la gente determinava i propri giorni fortunati e infausti senza l'aiuto dei professionisti. Le predizioni settimanali, mensili e giornaliere che si trovano oggi sulle riviste e sui quotidiani rientrano nella tradizione iniziata secoli fa con quegli almanacchi.
Ai giorni nostri l'astrologia occupa una posizione particolare; per quanto non abbia conservato il prestigio intellettuale che un tempo le era riconosciuto, la sua popolarità rimane vasta, e molti prendono l'oroscopo per oro colato.
 
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