Per quanto mi riguarda, volevo riprendere la trama dell'eclissi del cuore/pianeta e di "Loro" che tornano dallo spazio per distruggere ogni forma di vita (può sembrare molto simile alla storia di Mass Effect ma comunque xD)... solo che voglio, come dire, invertirla. Nell'ultima missione che abbiamo fatto avevo detto che man mano che gli anni passavano, il mondo diventava sempre più puro. Giunto alla sua massima purezza, Loro venivano e ci killavano tutti, così da far tornare il mondo ad uno stato di disperazione e morte.
Però forse ha più senso se il mondo, con le sue azioni, guerre, perversioni, crimini, ecc., diventi sempre più corrotto e, giunto alla sua massima corruzione, arrivano Loro e ci killano tutti per far ritornare il mondo al suo stato di purezza iniziale. Così magari il loro operato potrebbe anche avere un significato quasi.. benevolo, ecco, in modo tale da fare breccia nel lettore dividendolo in due parti contrapposte (ma cosa sto scrivendo, lol?).
Poi ovviamente ognuno di noi inserisce nella trama elementi che gli sembrano più congeniali, restando ovviamente sempre on topic, nel senso che, se nel capitolo prima c'era una guerra in corso, nel capitolo dopo la guerra non può finire così magicamente ecc. XD
Ognuno inserisce i personaggi come vuole e soprattutto li fa agire come vuole (sempre in conformità con la trama e il profilo psicologico di quel personaggio). Questo si applica anche ai personaggi degli altri, sia chiaro. In ogni caso, saremmo solo noi due, shore, quindi il problema non sussiste xD
Detto questo, inizio a scrivere qualcosina ~ xD
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Tenebre. Tenebre ovunque. Continuava a correre, nemmeno lei ricordava da quanto. Ormai le sue gambe si muovevano meccanicamente, non era lei a controllarle. Cercava di scappare da ciò che aveva visto. Non voleva tornare indietro, aveva paura. Una paura anomala, non come le altre. Una paura tale da spezzarti il fiato, tale da paralizzarti. Ovunque volgeva il suo sguardo, non vedeva altro che il vuoto. A mano a mano che il tempo passava, iniziava a non riuscire a sentire più neanche il rumore dei suoi passi. E ben presto veniva inghiottita da quelle tenebre dalle quali non voleva avere niente a che fare. E nell'oscurità più totale riecheggiavano parole di un ignoto significato:
"L'eclissi del cuore, lungi dall'esser completata"Si risvegliò di soprassalto.I suoi occhi furono abbagliati dalla luce del sole e dovette abituarcisi, prima di riuscire ad aprirli completamente. Era esausta, a malapena riusciva a reggersi in piedi. Non sapeva dove si trovava, non sapeva nemmeno come ci fosse arrivata. Sentiva solamente le onde del mare che bagnavano lentamente, ma inesorabilmente, le sabbie dorate sulle quali lei ora era distesa.
Non ricordava più il suo nome. Non ricordava granchè del suo passato. Ma non aveva più importanza adesso. Aveva visto l'orrore della guerra. Il sangue, i morti... perfino la puzza, perseguitavano la sua mente in un climax di immagini sempre più orrende. No, il suo nome non aveva più importanza. Nulla aveva più importanza, ormai. Il mondo si stava lentamente autodistruggendo.
Cullata dal flusso dei suoi pensieri, la ragazza decise di attendere la cara dolce morte sulle rive di quella spiaggia, in quel posto sconosciuto. Un luogo valeva l'altro, a questo punto. Tutto sarebbe stato distrutto prima o poi. Ma il suo piano suicida fu interrotto bruscamente da un evento particolare. Non riuscì a rendersene conto che in un attimo un ragazzino basso e mingherlino, con la faccia piena di lentiggini, inciampò sul suo corpo. Quest'ultimo però si alzò subito e iniziò a guardare dritto negli occhi la ragazza.
<<sei morta?>>
A quella domanda, la ragazza fece una smorfia. In teoria era ancora viva, certo, ma nella realtà era morta. Tutti erano già morti, solo che ancora non ne erano consapevoli. Ignorò il ragazzino, e chiuse gli occhi nuovamente.
Ma la sua quiete fu di nuovo disturbata dallo stesso fanciullo di prima, che, preso un bastone trovato poco distante da lui, iniziò a punzecchiarla sempre più velocemente.
<<dai, rispondi! Non puoi restare qui. Se quelle persone ti vedono, per te sarà la fine!>>
La ragazza rise e con il sorriso sulla faccia rispose: <<siamo tutti finiti, mocciosetto. E adesso lasciami in pace>>. A questa affermazione il fanciullo, indispettito, lanciò via il legno preso poco prima e iniziò ad avvicinarsi sempre di più al mare, dandole le spalle: <<peccato, e pensare che sono l'unico che riesce a darti risposte sull'eclissi del cuore!>>
La ragazza sgranò gli occhi. Come faceva a sapere dell'eclissi del cuore? E che cos'era? Non era dunque solo una sua immaginazione? Quel ragazzino aveva davvero le risposte? L'occasione era più unica che rara per sprecarla. Decise di dare retta al marmocchio e si sedette a cavalcioni sulla sabbia. <<parla allora, dimmi! Che cos'è l'eclissi del cuore!!>>. Il marmocchio rise. Si voltò e guardando la ragazza con i suoi occhi color verde ceruleo, le chiese il suo nome. Quella era la prima condizione necessaria per svelare il segreto dell'eclissi del cuore.
La ragazza rimase spiazzata di fronte a quella domanda. Il suo nome? Lei non aveva più un nome. E anche se l'aveva, lei non lo ricordava più. Ma di una cosa era certa. Voleva risposte. E avrebbe fatto di tutto pur di ottenerle. Un nome è un nome. Gli umani lo usano per identificarsi tra loro. Con uno sforzo immane, si mise in piedi e disse: <<eclipse. Mi chiamo Eclipse>>.